Cosmo Di Russo è un giovane imprenditore agricolo di Gaeta che, nel 2008, terminati gli studi universitari, decide di investire il proprio futuro nella green economy, “tornando alla terra”: riscoprendone le radici e il legame con il territorio, contribuisce a dare nuova linfa e prospettiva all’azienda agricola di famiglia.
Lo fa partendo dalla produzione della famosa oliva da mensa “oliva di Gaeta”, apprezzata oggi in tutto il mondo, distinguendosi tra le migliori produzioni italiane.
Lo fa con coraggio, sfidando le consuete considerazioni riguardo un settore di sicuro successo ma impervio di ostacoli e sacrifici.
Gli uliveti della cultivar di itrana si estendono tutti in terrazzamento, su una collina che si affaccia sul mare, proprio sopra la cittadina di Gaeta, in un territorio che viene abbracciato dal Parco Riviera Ulisse dove il Monte Orlando è testimone della storia plurimillenaria di quelle terre a partire dagli anni della fondazione di Roma e dove Virgilio trae ispirazione per il suo poema epico, l’ Eneide.
Circa 30 ettari di terreni che vengono impiegati, qualche anno più tardi, anche per la produzione di olio extravergine d’oliva.
Cosmo Di Russo mi racconta dell’impegno profuso e anche delle difficoltà affrontate: dalle annate fredde e di difficile raccolto, agli incendi (dolosi?) diffusi nei suoi territori, alla competizione, quasi sempre sleale, nell’inevitabile confronto con il mercato olivicolo delle GDO. Ma è tenace, ha chiaro l’obiettivo: continuare a produrre in qualità e posizionarsi tra i migliori produttori di olio extravergine d’oliva italiani.
Battezza i suoi oli evo con due nomi di grande significato: Don Pasquale, che con orgoglio dedica al papà che lo ha iniziato alla formazione professionale di agricoltore, e Cajeta, dedicato all’antico nome della sua città, Gaeta.
E se la forza della storie e delle leggende testimoniamo che fin 2000 anni fa, come canta Virgilio nei suoi poemi, Gaeta era riconosciuta per i suoi ulivi argentei e il suo“mare pieno di olive”, Cosmo non si fa intimorire dalla velocità e dalle logiche di mercato dei tempi moderni e con grande passione e giudizio, in pochissimi anni arriva a produrre oli extravergine d’oliva che sorprendono e vincono i migliori premi nazionali, concorrendo anche tra i primi imprenditori olivicoli laziali a produrre in alta qualità una monocultivar, l’itrana, conosciuta e utilizzata negli anni passati solo ed esclusivamente per la produzione di olive da mensa.
I premi si avvicendano uno dopo l’altro, senza concedere respiro. “Ma qual è il segreto per produrre in qualità sia olive da mensa che olio extravergine d’oliva?”
“Il legame con il territorio, la dedizione costante alle piante, l’esperienza indiretta dei più anziani olivicoltori, tra cui mio padre, che mi hanno insegnato a respirare con i ritmi della terra, senza che nulla venga lasciato incurato o al caso”.
L’olio extravergine d’oliva Don Pasquale è una monocultivar di Itrana di fruttato medio, al naso spiccano note vegetali di pomodoro, cardo ed erba tagliata. All’assaggio, amaro e piccante presenti e in bilanciamento, finale di bocca mandorlato.
Cajeta è un olio extravergine d’oliva, sempre in monocultivar di Itrana dal fruttato intenso: al naso note di fresca vegetalità, carciofo e gambo di pomodoro, al gusto amaro e piccante pronunciati ma di grande garbo ed eleganza, finale di bocca speziato.
Accanto alla superba produzione di oli extravergine d’oliva, Cosmo affianca, in modo infaticabile la produzione di olive da mensa,“oliva di Gaeta”, sia nella versione bianca che nera.
E’affascinante inoltrarsi nella zona dell’azienda dove avviene la lavorazione delle olive dal loro processo in salamoia fino al confezionamento.
Le olive bianche vengono raccolte nel periodo compreso tra la Festività del Morti e dell’Immacolata Concezione ( dai primi di novembre ai primi di dicembre).
Il calibro delle olive bianche è maggiore rispetto alle olive nere: al gusto rimangono più carnose e turgide, con sentori acetici raffinati e di oliva verde.
Le olive nere vengono raccolte invece nel mese di marzo, a volte si fa coincidere la raccolta con la Festività di San Giuseppe.
Dal calibro più piccolo, al palato si presentano morbide e con sensazioni piacevolmente vinose; in particolare, in alcune partite d’annata ( come ad esempio in quelle raccolte nel 2012), si arriva a percepire un gusto amarantato di grande fascino.
Anche la scelta del sale, per la salamoia, non è affatto casuale: Cosmo di Russo utilizza il sale marino di Trapani lavorato artigianalmente dall’azienda Guicciardo Vincenzo.
Cosmo Di Russo è l’esempio di olivicoltore colto, tenace, previdente che non si lascia intimorire dalle annate meno favorevoli alla produzione, o da imprevisti nefasti.
Con rigore, senso di responsabilità e passione porta avanti un progetto grande, che abbraccia le sue origini, la sua amata terra, e il futuro intero di una comunità.
“Vedo nell’agricoltura colta, innovativa, consapevole e compartecipata, un volano per la crescita economica del nostro Paese nei prossimi anni”, mi dichiara Cosmo, “un’occasione per impegnare i giovani in sfide concrete volte alla realizzazione del loro futuro.
Un modello di buona pratica agricola ripetibile che tutelerà le prossime generazioni e darà loro un binario percorribile e compatibile con le nostre preziose risorse ambientali. La possibilità di generare ricchezza e coesione sociale in ogni territorio”.
Un’agricoltura che guarda con occhi moderni a trecentosessantagradi la società contemporanea e che offre agli imprenditori agricoli lo spunto per continuare a far apprezzare i prodotti italiani nel mondo.