Ziti alla tranese in olio evo blend di ogliarola barese e coratina dell’azienda Depalo.
Simile ad una pasta al forno, gli ziti alla tranese, possono accontentare il palato di grandi e piccini.
La raccomandazione è scegliere prodotti di alta qualità, a partire dalla “stracciatella”, tipico formaggio a crema filata, il cuore della più famosa burrata pugliese.
Acquistatela nelle drogheria e nelle botteghe di prodotti regionali specializzati o direttamente dai produttori, vi assicurerete in questo modo la vera artigianalitá del prodotto.
Noi abbiamo utilizzato la stracciatella del Caseificio Artigiana di Putignano.
Anche i pomodorini devono essere di qualità, la ricetta tradizionale porta tra agli ingredienti un sugo di datterini o di san marzano (a seconda delle versioni).
Noi abbiamo voluto sorprendere i nostri commensali con la specialità campana del pomodorino del piennolo.
Preparate i pomodorini, circa 650 gr per una teglia da 4/6 persone.
Con due terzi di essi preparate un sugo classico , condito con 1 cucchiaio abbondante di oliextravergine d’oliva (noi abbiamo scelto il blend Perseo dell’Azienda Agricola Depalo) e di fiori di origano, o, in mancanza di essi, dell’erba aromatica essiccata.
Non soffriggete ma mantecate tutti gli ingredienti insieme per un effetto più benefico per la vostra salute e gustoso allo stesso tempo, a fuoco lento.
Con l’altra parte dei pomodorini preparate una teglia e disponeteli tagliati a mezzelune, irrorateli con un filo di miele di castagno biologico, o se preferite di acacia, sempre biologico. Noi abbiamo scelto il miele dell’Azienda Antignano.
Appassiteli per una decina di minuti, in forno a 200°.
Se avete timore di non poter avere pomodorini di alta qualità (penso a chi vive in città come me) potete optare per i pomodorini in barattolo di vetro ( ce ne sono di diverse marche e biologici) oppure aiutarvi con un concentrato di pomodoro sempre bio.
Scegliete un formato di pasta corta, rigata o liscia (potrete trovare in commercio anche gli ziti stessi).
Vi suggerisco che ho provato anche con le penne al grano saraceno e il mio sfornato di pasta è venuto buonissimo ugualmente!
Suggerisco infatti l’uso di farine alternative alle raffinate non solo a chi è intollerante al glutine ma anche a chi desidera semplicemente seguire una dieta povera di carboidrati delle farine raffinate e integrali).
Cuocete la pasta in modo classico, in acqua bollente e sale, per metá del tempo della sua cottura.
Scolate la pasta ancora semicruda, conditela con il sugo di pomodorini cucinato a parte poco prima, insaporite bene con una nuovo giro di olio extravergine d’oliva.
Noi abbiamo scelto il blend Perseo dell’Azienda agricola Depalo (ogliarola barese e coratina) , perché è un olio profumato che presenta sentori vegetali persistenti e un piccantino armonico che andrà a dare appeal alla pasta.
Per questo tipo di preparazione è ottima anche della peranzana o dell’ogliarola garganica, meno una coratina in purezza o altre tipologie di cultivar pugliesi che andrebbero a perdere o a non rendere perfettamente armonico il loro profilo organolettico insieme ai profumi del pomodoro e dell’origano.
Vi suggerisco la peranzana di Savino Muraglia o l’ogliarola garganica di Sabino Leone, una delle migliori ogliarole garganiche che io abbia mai assaggiato.
Un effetto molto sofisticato è dato dalla Cima di Mola ( l’unica di qualità è quella di Olio Intini), che offrirà nuance di menta peperita al nostro tradizionale piatto.
Aggiungete scaglie di ricotta salata ( tipica del sud) o se preferite, del più conosciuto pecorino,
Condite con della stracciatella a temperatura ambiente (circa 60 gr a persona) che avrete tolto prima dal frigo e che si aggiungerà in teglia, insieme alla pasta condita.
Cercate di disporre uno strato di pasta col il suo sugo e uno strato di stracciatella, se volete potete anche mantecare tutto insieme in un recipiente a parte e poi stendere il preparato in teglia.
Sfornate ora i pomodorini che si saranno appassiti e addolciti col miele e guarnire la vostra teglia affinché non rimangano zone vuote.
Per la quantità di pasta da utilizzare vi suggerisco tra i 90/110 gr a persona.
La cottura è di circa cinquanta minuti a 190° a forno ventilato, 200° a forno statico.
Se non volete rinunciare alla “crosticina” ripassate due minuti in funzione grill.
Prima di servire, fatela raffreddare un po’, (eh sì, gli ziti in pasta al forno sono buonissimi anche il giorno dopo!), guarnite, se volete, con qualche foglia di basilico.
Origano fresco, ingredienti di alta qualità e un ottimo olio extravergine d’oliva renderanno questa pietanza gustosa ed elegante a prova del palato più esigente!